Il nuovo Gruppo di azione locale ha inoltrato la sua idea di sviluppo per l’accesso ai fondi del Psr Calabria. Per il sindaco di Gerocarne, comune capofila, si è ragionato «non per opportunità politica ma sulle reali possibilità di crescita».
«Siamo pronti a raccogliere i frutti di un progetto cui hanno creduto 29 Comuni del vibonese, due enti pubblici e 37 partner privati operanti nei più svariati settori. Un’adesione massiccia che, a livello di enti, riflette la larga maggioranza dei Comuni della provincia, i quali, con apposite delibere dei propri organi, hanno deciso di sposare questa causa collettiva non già per ragioni di opportunità politica ma rivolgendo lo sguardo esclusivamente sulle reali possibilità di sviluppo di un intero territorio, che non ha avuto in questi anni le risposte che ci si attendeva ed in grado di sviluppare le potenzialità di cui è portatore».
A riferirlo è Vitaliano Papillo, sindaco di Gerocarne, comune capofila del nuovo Gruppo di azione locale “Terre vibonesi”, soggetto che ha da poco mosso i primi passi arrivando, nei giorni scorsi, a presentare un Piano di azione locale finalizzato all’accesso ai fondi comunitari previsti dal Psr Calabria.
«Una sola – per Papillo – è stata la linea che ha guidato tutti i soggetti aderenti al partenariato verso la condivisione del progetto: partire dalle esigenze del territorio ed incidere su di esso come non si è mai fatto attraverso gli strumenti che offre l’unione europea. Non un copia e incolla, quindi, ma un progetto fatto sul territorio per il territorio, attraverso cui tutti i partner aderenti hanno creduto sia possibile giungere al riscatto, fornendo a ciascuno le stesse opportunità, convinti del fatto che sia finito il tempo di stare a guardare di fronte ad una programmazione che a ha prodotto risultati concreti solo per alcuni. La nostra marcia in più, rispetto ad un passato fatto di scarsa considerazione ed assenza di progettualità concreta a livello comunitario, è stata l’ascolto delle intime sollecitazioni che provengono dal campo in cui la programmazione sarà destinata ad operare».
Ancora, spiega il sindaco di Gerocarne, «attraverso periodici incontri nelle varie realtà locali, infatti, ci siamo confrontati con interlocutori pubblici e privati, recependone le problematiche, le istanze e le aspettative, che hanno rappresentato gli ingredienti per la ricetta di questo “Pal”. Un piano che ha visto come protagonisti tutti i sindaci e che rappresenta la proiezione in avanti di una comunità rurale vogliosa di emergere, puntando su politiche di coesione sociale e sulla valorizzazione del patrimonio che si possiede. Tanto in termini di imprese private, al cui finanziamento sarà destinato il 50 per cento della programmazione. Quanto in termini di patrimonio da riqualificare, rappresentato da beni artistici, risorse ambientali e naturali, qualità paesaggistiche, istituzioni formative, bellezze architettoniche, dotazioni strutturali ed enogastronomia tipica, finanziati con il rimanente 50 per cento. In aggiunta a ciò abbiamo recepito anche la richiesta che da più parti ha riecheggiato durante gli incontri: aprire al più presto dei tavoli di discussione per confrontarci su tematiche che vanno oltre il Gal e, allo stesso tempo, ne fanno parte, ossia viabilità, depurazione e rifiuti. Il nostro è un progetto vincente perché ciò a cui abbiamo pensato realizzandolo non sono stati i pettegolezzi e le strumentalizzazioni ma la vittoria del nostro territorio».